PSICOTERAPIA INDIVIDUALE

Cos’è la psicoterapia?

Come molte altre discipline la psicoterapia può essere definita in modi diversi a seconda sia del punto di vista dell’osservatore sia relativamente agli aspetti di complessità che si preferiscono sottolineare.
Si potrebbe tranquillamente affermare che la psicoterapia sia un percorso di “guarigione”, o ancora potremmo definirla una relazione fra una persona che ha bisogno di aiuto ed un professionista in grado fornirglielo oppure potremmo parlare di “incontro”. Tutte descrizioni estremamente valide che non vanno per nulla in conflitto con l’aspetto centrale della psicoterapia: la persona.
Molteplici e indefinite sono le occasioni di vita che possono dare luogo ad uno stato di malessere; esattamente come molteplice è il numero e la qualità di quegli “eventi significativi” il cui verificarsi porta l’individuo a rispondere in termini emotivamente, mentalmente, affettivamente disarmonici, conflittuali, squilibrati che producono una qualche forma di disagio.

Questo disagio, generalmente vissuto come uno stato di “sofferenza psichica” non è qualcosa che debba essere considerato patologico. Anzi, in genere tale situazione psichica è così diffusa e generalizzata da poter essere considerata una caratteristica essenziale dell’essere umano, una costante necessaria al processo di crescita individuale di ognuno di noi.

Andare dallo psicoterapeuta non necessariamente vuol dire cominciare un percorso di psicoterapia. Prima di intraprendere una psicoterapia il professionista accoglie il bisogno del paziente attraverso una prima di fase di consulenza psicologica e solo successivamente, qualora sussistano le condizioni la risposta alla richiesta di aiuto del paziente diviene la psicoterapia.

Un insuccesso professionale, la fine di una relazione, la perdita di una persona cara, una forte delusione sono fisiologicamente fonte di sofferenza psichica. E nella maggior parte dei case tali esperienze vengono affrontate e superate come normali difficoltà della vita e solo in una percentuale relativamente piccola ci si rivolge effettivamente allo psicoterapeuta.

 

Questo perché generalmente la nostra struttura psichica possiede le risorse per far fronte anche i più stressanti degli eventi. Ciò però non può dirsi vero per la totalità degli individui. Per alcuni questi eventi possono essere vissuti come dei veri e propri traumi in grado sia di bloccare in modo più o meno grave lo sviluppo dell’individuo sia di interferire con il normale funzionamento della persona che ne rimane vittima.

Questa sofferenza, quando si protratta nel tempo finisce con l’invadere diversi settori della vita compromettendo le proprie capacità affettive, relazionali, sessuali e/o lavorative. È questa la sofferenza di cui si occupa la psicoterapia.

 

Quale è l’oggetto della psicoterapia?

Leggendo quanto sopra si potrebbe finire col credere che l’oggetto della psicoterapia sia il disagio psichico ma in realtà ciò non è del tutto vero. Una visione più ampia potrebbe lasciar intendere che la psicoterapia si occupi di benessere psicologico, ma anche in questo caso finiremmo per avere una definizione parziale. L’oggetto della psicoterapia è di fatto la mente del paziente. L’accezione del termine mente, in questo caso, vuole essere la più ampia possibile: sia intesa come identità del paziente sia come modello di funzionamento dell’individuo.

 

Come funziona la psicoterapia?

La psicoterapia è un processo all’interno del quale tecniche di analisi e di intervento si intrecciano con uno o più modelli di funzionamento della mente con lo scopo di poter comprendere e tracciare i limiti fra ciò che può essere considerato sano e ciò che invece diviene patologico. I modelli di riferimento sono utilizzati quanto più fluidamente possibile, con grande spirito critico da parte del terapeuta che non si limita a collocare il paziente all’interno di una diagnosi quanto piuttosto a riempire di un nuovo significato il malessere in oggetto rendendo unico il disagio di ognuno. Ed è proprio l’unicità di ogni paziente uno degli altri importanti cardini della psicoterapia.
Proprio per questo il rapporto terapeutico non può che essere innanzitutto un rapporto umano, una relazione: un rapporto genuino, fatto di modalità di ascolto, relazione, dialogo e aiuto.

L’essere umano colto nella sua intima fragilità espone il suo nucleo profondo, in cui è rinchiuso il suo diritto ad essere rispettato, accolto per quello che è e accettato nei tempi, nei modi e nelle contraddizioni del suo presentarsi, comunicare, dire, tacere o sentirsi vittima. Nelle sue pretese, anche assurde di amore e dedizione.

 

 

La psicoterapia è possibilità, come ragionevole tentativo per una comprensione più limpida e allargata di sé, per una migliore convivenza con gli altri, perché espressione di una buona convivenza con sé – in particolare con le parti deboli, fragili e anche un po’ “cattive”, che ciascuno di noi possiede e gelosamente custodisce.

 

 

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